sabato 27 febbraio 2010

Come promesso...

... rieccomi. Un paio di considerazioni, prima che mi vengano chieste da non so chi. Kilgore Trout è l'alter ego di Kurt Vonnegut, personalmente il mio scrittore preferito. Trout è un vecchio, disilluso, squattrinato e misconosciuto scrittore di fantascienza, che pubblica i propri romanzi su riviste pornografiche quali "Unire l'utero al dilettevole", "Nirvanal" e "Tope spalancate". Questa è già una piccola cosa che abbiamo in comune: la passione per le riviste pornografiche. Una rivista pornografica è una cosa piuttosto diffusa sul nostro pianeta: si tratta di un giornalino con all'interno foto di tope spalancate, affinchè gli esemplari di razza maschile potessero godere appieno della propria stessa compagnia. La copertina di una rivista pornografica si presenta pressapoco così:


















E mentre le donne del pianeta, soprattutto gli esemplari più giovani, perdevano il loro tempo a piangere dei propri complessi, gli uomini del pianeta perdevano il loro tempo nella pratica dell'autoerotismo e nell'uso dispendioso dei Kleenex. Comunque, non perdiamo la trebisonda.

Il titolo di questo blog, "Ora si può dire", è in realtà il titolo di un romanzo di Trout: si presentava come una lunga lettera del Creatore dell'Universo che spiega all'unico vero essere umano della Terra come fosse il solo ad essere dotato di libero arbitrio, in un mondo di robot, e come l'esistenza non fosse altro che un esperimento di Dio per vedere come rispondeva alle sollecitazioni questa creatura tanto speciale. Dio è colui che, secondo molti uomini presente sul pianeta, aveva creato l'universo, e in una delle sue tante rappresentazioni si poteva presentare anche così:


Molto spesso, Dio mi lascia perplesso. Comunque: decidete un pò voi cosa significa in questo momento, per me, la scelta di questo pseudonimo e di questo titolo. Sinceramente, per ora, non è che abbia una gran voglia di pensarci. Anzi, se qualcuno sente il bisogno di farlo al posto mio, si accomodi pure.

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