sabato 6 marzo 2010

Integro il post di prima...

.. con questo intervento, visto che blogger pare che non regga un post più lungo di un tot. Come scritto a commento nel blog "Dalla parte di Asso Merrill", agli italiani non passa nemmeno per l'anticamera del cervello di ribellarsi ai propri corrotti poteri. Per compiere una rivoluzione verso una classe politica logora e scimmiottesca, bisogna che qualcuno ci stia in prima fila pronto ad essere bucherellato di schioppettate: ma siamo dei vigliacchi che utilizzano la propria pigrizia a mò di paravento, per non ammettere che saremmo prontissimi a salire sul carro dei vincitori ma non a morire per questa causa. Dispiace ammetterlo ma su questo, i nostri odiati cugini francesi ci danno tre giri di campo.


ps. oggi festeggio la settimana di vita di questo blog, da quando la noia per queste quattro mura e per gente tutta uguale che viene in ufficio mi ha spinto a scrivere le prime quattro righe. Una settimana, 18 post. Niente male, direi...


3 commenti:

  1. 18 post! Ora puoi anche votare! hahaha

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  2. ahahah giusto! e pensa, son diventato maggiorenne in soli 7 giorni... se non è un record questo!

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  3. Questo della rivoluzione è uno dei miei argomenti più cari, in quanto è palese che se l'Italia fosse una squadra di calcio, i tifosi dovrebbero cacciare dirigenti e tecnico perché dalla zona Uefa ora si sta giocando per non retrocedere nel campionato dilettantistico... qualcosa, insomma, si dovrebbe pensare (per lo meno pensare) di fare! Il problema dell'Italia è che la rassegnazione sembra aver preso il sopravvento sulla rivendicazione dei diritti, tranne rari casi sparuti di persone che protestano perché hanno perso il lavoro o per aver perso l'informazione o per aver perso la scuola pubblica, comunque ognuno lotta per il proprio interesse personale. Difficilmente vedremo la professoressa precaria che lotta al fianco di un operaio di Termini Merese. O un aquilano e un messinese che marciano insieme contro la capitale perché non si tirano fuori soldi per ricostruire le loro case e i loro centri storici... Dicevano i latini: "Dividi et impera!" Ecco l'Italia dei campanili e dei comuni, l'unione fa la forza solo in un determinato contesto. Non riusciamo a fare 2+2, è troppo complicato. In più ho la netta sensazione che, qualsiasi cosa accada, le cose sono destinate a degenerare. "Partono tutti incendiari e fieri, ma quando arrivano sono tutti pompieri!" dice Rino Gaetano a proposito dei politici italiani, ma è una frase adatta a tutta la marmaglia italiana che siamo. Chissà se parlerei così anche se avessi il potere e lo sgabello... Solo un esempio storico di rettitudine e rispetto delle promesse fatte è esistito in Italia: la Repubblica Romana del 1849, con Mazzini, Saffi e Armellini, ma sapevano che erano destinati a cadere per via del ritorno del Papato con la mano santissima dei francesi di Napoleone III. La loro non è stata una parentesi significativa a livello di governo, purtroppo. E' stata però una bellissima e prode dimostrazione pratica della bontà dei valori repubblicani e sociali sostenuti e promulgati dai 3 triunviri. Rileggendo la carta costituzionale da loro scritta per quella esperienza di breve vita ci si accorge come abbiano anticipato di quasi 1 secolo (99 anni) molti temi sviluppati e riutilizzati all'interno della nostra Costituzione (ma anche di altre in Europa, visto il suffragio universale maschile, l'abolizione della pena di morte e la libertà di culto, per citarne alcuni aspetti innovativi).
    Per concludere il discorso, Paolo, io ci sto per la Rivoluzione, mi metto in prima linea. In fondo sono i giovani che devono mettersi in gioco, non possono aspettare che lo faccia il padre di famiglia che deve sistemare il figlio e maritare la figlia. Io non so usare le armi, ma so scrivere e parlare, non in maniera eccellente, ma si fa quel che si può. L'unica cosa, però, prima voglio avere le idee chiare di dove si vuole arrivare, perché una rivoluzione che finisce solo a "tagliare la testa al re e alla regina" non serve a nulla: circa un decennio di Terrore per poi ottenere una dittatura di fatto con Napoleone... si deve avere già in mano la nuova Costituzione o una sua bozza. Se vuoi la possiamo già iniziare a scrivere, ci mettiamo in un angolo, magari troviamo qualche altro illustre spirito rivoluzionario, e progettiamo. Ora, scusami, ti saluto che hanno bussato i carabinieri per arrestarmi!

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