martedì 2 marzo 2010

Penso si sia notato...

...che quando inizio poi non mi fermo più: ed ecco perchè mi stordisco d'alcol ogni tanto. Figuratevi quando inizio a scrivere: divento silenziosamente logorroico, e non riesco a star dietro alla metà dei miei pensieri che veloci mi sorpassano senza voltarsi a salutare. L'alcol mi rallenta minimanete i pensieri, così posso diventare logorroico ad alta voce, senza bisogno di una penna e un pezzo di carta sia pur igienica. La carta igienica era la cosa che gli esseri umani avevano scelto per pulirsi degnamente le parti intime, e si presentava pressapoco così:





















Tutti gli altri materiali per pulirsi erano ritenuti poco degni, tutt'al più adatti alle più vergognose emergenze. Comunque.

A proposito di alcol, Kilgore Trout quello vero - e fa pure impressione pensare che quello vero sia frutto della mente di Vonnegut mentre quello finto sia io, che son frutto della mente di chissà chi - aveva scritto un racconto che parlava di alcol. L'alcol, detto in buona sostanza, era "una sostanza prodotta da una creaturina chiamata lievito. I lieviti mangiavano zucchero e cacavano alcol, e si uccidevano distruggendo il proprio ambiente con merda di lievito". Il racconto era costituito dal dialogo tra due particelle di lievito, le quali discutevano dei possibili scopi della vita mentre mangiavano zucchero e affogavano nei propri escrementi, senza essere minimamente consci del fatto che in quel momento stavano fabbricando champagne - sì signori, champagne, non spumante, toh. Lo champagne è una delle cacate di lievito più costose che siano al mondo: è racchiuso in bottiglie più o meno sempre uguali, che si presentano pressapoco così:





















Chi, ad una prima occhiata al post, noterà l'accostamento dei disegni di carta igienica e champagne, e converrà che sia quantomeno bizzarro accoppiarli, troverà una risposta degna nel racconto citato poco sopra. Per il resto, esistono accoppiamenti ben più strani: andate al post dedicato al vitello tonnato che trovate qui. Vedere per credere.


A proposito di storditi da alcol, ieri sera la mia ragazza mi ha inviato un video di Chet Baker, sapendo di venire incontro ai miei gusti. Chet Baker ha una storia che merita di essere raccontata; quand'era vivo, si presentava pressapoco così:

























Il buon Chet aveva, a dirla tutta, non solo il vizio della cacata di lievito, ma soprattutto quello della droga: pensate che da una rissa con un pusher - non esattamente iniziata per redimere il mondo, ma perchè il jazzista non sempre aveva abbastanza soldi per star dietro alla propria scimmia - ne uscì coi denti davanti completamente rotti. Per un trombettista, per di più senza una lira, suonare con la bocca ridotta in quello stato era praticamente impossibile: così, per un periodo di tempo, si mise a lavorare ad una pompa di benzina.

Finchè un fan non lo riconobbe e non lo rimise in sesto. Trovò anche i soldi per sistemarsi la bocca: non che sia facile suonare con una dentiera, anzi. Ma lui ci riusciva, eccome. Tra l'altro, nonostante i denti, parlava pure mica male l'italiano: per forza, in uno dei suoi giri in carcere, è stato pure in visita a Lucca.



ASCOLTATE QUA.



Questo è solo uno dei video, in cui tra l'altro non suona manco la tromba: cercatene altri, anche al di fuori della tv italiana. Valgono davvero la pena.

Mi vien da pensare che una volta la televisione italiana qualcosa valesse. Ma è forse stato tanto tempo fa.

Chet Baker, detto per inciso, morì in circostanze misteriose ad Amsterdam. Pare che, troppo fatto per capire qualcosa, si sia lanciato dalla finestra del suo albergo.

Quando ci penso, cerco per quanto mi è possibile di non fargliene una colpa.

Che la terra ti sia lieve, vecchio.







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