mercoledì 10 marzo 2010

Bisogna ammettere che...

...se in politica estera il buon Obama sta proseguendo la politica dei falchi che l'hanno preceduto, come politica interna ha almeno intrapreso un paio di battaglie a fin di bene. Purtroppo, a noi arrivano maggiormente gli effetti della loro linea internazionale piuttosto che interna, ma visto che sti americani li critichiamo sempre - io per primo - bisognerà pur ammettere quando fanno qualcosa di buono: altrimenti si finisce con l'essere come Travaglio, che per quanto ottimo giornalista e preparatissimo attaccante di Berlusconi, finisce con l'essere poco credibile perchè, su mille leggi che faranno in Parlamento e sui tanti ministri che son stati nominati, anche per sbaglio un paio di cose le avranno imbroccate. E badate: sono tra i più critici di questo governo. Comunque.


Obama, come tutti sanno, sta cercando di offrire pubblica assistenza sanitaria ad ogni americano. Non solo: sua moglie ha ingaggiato una battaglia contro l'obesità infantile, per evitare ai propri figli e non solo tutti i problemi legati ad essa. Il famoso mens sana in corpore sano, insomma. Un bambino obeso si può presentare in tante forme; una di esse è pressapoco questa:


















Devo dire che l'obesità infantile è un problema più che mai attuale: avendo allenato per 4 anni bambini a giocare a basket, riconosco che, rispetto a un tempo, vuoi per la maggior opulenza dell'odierna società, vuoi per un generale impigrimento dei genitori, vuoi per il confronto impari tra Commodore 64 e Playstation, i bambini magri si contavano sulla punta delle dita. Si andava dalla semplice panzetta - di quelle da birra, pensate - ai rotoloni Regina: ovvio che, dopo due giri di campo, la maggior parte dei cosiddetti "atleti" annaspava e arrancava.

Ora: Michelle Obama non è Wanna Marchi. Non offre rimedi assurdi insultando gli obesi prevedendo loro una morte per soffocamento nei loro stessi lipidi: semplicemente, ha deciso di vietare il McDonald's ai figli, offre frutta e verdura del suo orto - roba biologica - e gioca a calcio - pardon, a soccer - assieme a loro. E' un delitto? Apparentemente sì.



"Ciccioni, è giunto il momento di reagire". "Siamo grassi, e allora?". Nella nazione del politically correct - e più in generale, in quelle che si ispirano ad essa - colui che fuma 5 sigarette a settimana è un povero scemo che continua a fumare infischiandosene dei rischi, e mette in pericolo chi sta affianco a lui con lo scempio del fumo passivo. Se bevi un mojito la sera, sei un'idiota che non tiene al proprio fegato e anzi che presto lo dovrà salutare; se poi bevi e guidi, e superi di un niente lo 0,5, sei un pazzo assassino. In Italia ti ritirano addirittura la macchina e te la mettono all'asta come gli immobili di una società in fallimento. Il fumatore e il bevitore, trattati come ladri, devono subire e starsene zitti, perchè la società ha puntato il dito contro di loro e facendo parte della società, anche loro stessi sanno di essere in fallo: e dunque ritengono giusta la gogna pubblica.



La cosa davvero incredibile è che c'è una lobby per tutto ormai, pronta a difendere i diritti di categorie di persone che non c'entrano niente l'una con l'altra ma i cui interessi vengono uniti dalle associazioni. Il che è assurdo: pensateci. Se sei un obeso con la passione per il gioco del golf e con una madre vittima degli attentati del 9/11, cosa scegliete: vi iscrivete all'associazione dei grassi per vedere i vostri diritti difesi, al club del golf così potete bere Martini e sentirvi membri di un'associazione figa o scegliere il gruppo di pressione per far avere un giusto risarcimento ai famigliari delle vittime dell'attentato? Cosa considerate più importante? O scegliete tutti e tre? Personalmente ho un portafogli talmente pieno di tessere, che se cado per sbaglio in un fiume annego da quanto è pesante, e gli agenti che ritrovano il mio cadavere pensano che si tratti di suicidio. E non sono iscritto a nessuna associazione, figuratevi. Ma questo bisogno di far parte per forza di un gruppo di persone che ti categorizzi ad ogni costo, che riduca la tua complessa personalità ad un paio di aggettivi, è proprio una stronzata tipica dei giorni nostri. Comunque.



Guai a prendersela con un obeso. Guai a dire: "potresti fare a meno di quel mascarpone, le tue arterie son intasate, occhio che rischi l'infarto". Guai a dire al proprio figlio: "fai un pò di sport, ti fa bene, conosci degli amici, dimagrisci un pò e smetti di rovinarti gli occhi davanti a Pro Evolution Soccer 10". Meglio rassicurare gli obesi che a noi piacciono così come sono, che non è importante il loro aspetto fisico ma ciò che hanno dentro.



Per quanto mi riguarda, penso di seguire l'esempio di Michelle, se non dò troppo fastidio alla comunità obesa. Dopodichè, se vogliono continuare a mangiare il menù supersize a McDonald's, non mi oppongo di certo: è un loro diritto, e non c'è bisogno di far parte dell'associazione "Grasso è bello" per rivendicarlo. Però, signori, un minimo più di obiettività e un minimo meno di correttezza politica, non farebbe male a nessuno, soprattutto nella "Land of the Free".



3 commenti:

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  2. "Libertà! Libertà! Libertà! Utopia! Utopia! Uto-pia-pia-pia!" Cantava Giorgio Gaber, un grande che ovviamente tu Paolo hai contribuito a farmi conoscere. Io sono convinto, ormai, sono sempre più convinto che se la Libertà è un diritto fondamentale dell'uomo, essa non è esente da limiti e limitazioni. Esattamente come diceva Sartre, l'uomo è totalmente libero ma, allo stesso tempo, totalmente responsabile delle sue azioni, e questo è esattamente quel limite che separa un uomo libero da un uomo imprigionato. Mi spiego meglio: oggi "si può" dire e fare tutto (Si può è il titolo della canzone del Signor G), oggi non c'è un'etica lineare, tutto è giusto e sbagliato a seconda della propria opinione. E noi, oltretutto e oltremodo, troviamo gusto nell'esprimerla e nel fare lobby per difenderla a spada tratta! Anch'io, devo dire, nutro un certo piacere nell'esprimermi, un autocompiacimento non indifferente. Ma il vero punto è: se una cosa è una stronzata, è una stronzata! L'obesità infantile è una delle conseguenze di comportamenti insani, ovvero di "stronzate", il che non significa che non siano piacevoli, ma che siano sbagliati se l'interesse di fondo è la salute. Vuoi mangiare tutte le schifezze del mondo, bere a dismisura, non fare sport, sostituire l'acqua con la cocacola, ingannare il tempo con la play, benissimo! Sappi che quello che stai facendo è una "stronzata"! Poi puoi dire "grasso è bello" e bla bla bla, ma sai che ti stai facendo del male, convivi con la tua inettitudine e non ti nascondere dietro la parola "libertà". Se io mi ubriaco, lo posso fare, ma non lo faccio certo in nome della libertà, probabilmente perché mi piace, probabilmente perché mi va, ma non certo per rivendicare il mio diritto di libertà e per dire "ubriaco è bello"! So che sto facendo una "stronzata", ma me ne infischio temporaneamente. Se uno mi chiedesse: sei contento di ubriacarti? Io gli risponderei: se lo fossi non mi ubriecherei... smettiamola di mentire a noi stessi e di dire "stronzate"! La Libertà è una cosa seria, porca puttana!

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