mercoledì 17 marzo 2010

Sempre a proposito dei gruppi di interesse...

...di cui ho discusso qualche giorno fa - vedere per credere il post riguardante i ciccioni - ho scoperto perchè Forlì è un paese per vecchi. A Forlì fortunatamente non c'è ancora la lobby dei grassi: sono orgoglioso di annunciarvi che McDonald's ha sì colonizzato la mia città, ma non prima di aver assistito all'indubbio smacco della chiusura di uno dei due punti instaurati in città per mancanza di clienti. E' sopravvissuto solo il McDrive, sicuramente per la curiosità e la novità che comporta nella mente di un romagnolo il fatto di essere servito nella sua stessa automobile, che rinomatamente diventa un tutt'uno con le sue membra venendo utilizzata anche per andare al cesso a pisciare: a testimonianza di ciò, si veda la fotografia qui di sotto.














Comunque. A Forlì non esisterà la lobby dei ciccioni, ma quella degli anziani sì. In un periodo in cui manca talmente lavoro che pure gli hobby son diventati un lusso, si cerca in qualsiasi modo di non far mancare l'orticello da far curare ai vecchi, altrimenti finisce che stanno troppo coi nipoti, gli allungano troppo Toblerone, e finiscono con l'essere tutti obesi: e dopo occorre pure la lobby forlivese degli obesi. Discutendo con Gabriele, un dirigente della FulgorLibertas Forlì, società di pallacanestro in cui ho appena assunto l'incarico di addetto stampa, non sono riuscito a non fargli notare come in giro per palazzetti ci sia precipuamente gente giovane addetta all'accoglienza dell'utenza, mentre al Villa Romiti sembra di entrare sul set del film "2001: Odissea nell'ospizio". Voglio dire: mica solo nei palazzetti è così. Non ho mai visto una maschera a teatro, ad esempio, che sono quelli che vi accompagnano ai vostri posti numerati prima dello spettacolo, più vecchia di 40 anni: questo forse per evitare la notevole scomodità di portarla in ospedale col perone fratturato ogni qual volta inciampi perchè il pavimento è in discesa. Per la cronaca, i pavimenti a teatro sono in discesa per agevolare la vista anche agli spettatori più sfigati: d'altronde, ho scoperto a Parigi, con mio grande stupore, che anche alcune camere d'albergo possono avere il pavimento in discesa, ed effettivamente di questo mi sfugge l'utilità. Comunque.


A suo tempo, quando scrissi sul sito per cui collaboro l'annoso problema degli anziani all'ingresso del palazzetto, ricevetti via mail una risposta di uno dei suddetti - evidentemente erudito all'uso di internet dal nipote - che protestava verso il mio denigrarli: non si poteva prendere in giro una passione che dura da più di sessant'anni. Anche Gabriele mi ha fatto notare che ho ragione, che qualche topa spalancata e un paio di modelli all'ingresso renderebbero il tutto un minimo più coreografico. D'altra parte, mi ha anche avvisato dell'impossibilità della cosa, perchè la lobby dei vecchi già in passato aveva protestato: insomma, pari opportunità pure a loro.












Queste sono le allegre signore attraenti attirate dal fascino irresistibile dei dipendenti del Villa Romiti. Va bene che dopo figoni impomatati e troie assortite pure la De Filippi ha deciso di puntare sulla simpatia degli ultrasettanteni; e pure io adoro i miei nonni, i vecchi che scatarrano, quelli che osservano gli altri giocare a carte e così via. Però suvvia signori: quando si parla di marketing, certe considerazioni dovrebbe essere tenute in secondo piano.


Dunque, la mia proposta: prendiamo i figoni e le troie sfrattate dal marito di Maurizio Costanzo, e diamogli in cambio i nostri geriatri. Secondo me, ci guadagnamo tutti e due: e manco la lobby degli anziani dovrebbe essere adirata. In fondo, a vedere le partite di basket c'è pure chi si addormenta: scommetti che dalla De Filippi rimangono belli svegli e arzilli?

2 commenti:

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  2. Devo dire che in questo post ti sei superato con le immagini ampiamente eloquenti! Direi che c'è un filo conduttore che le lega, una sorta di ironico sarcasmo di chi fa della convinzione la propria ragione di vita. Il che non significa per forza che quello che ho appena scritto abbia senso, ma d'altra parte c'è anche da dire che se Forlì è un Paese per vecchi è, e per fortuna, anticonformista a suo modo, in quanto antiamericano. Difatti, come dal romanzo di Cormac McCarthy e dallo splendido film dei fratelli Cohen, a non essere un paese per vecchi è più l'America e queste società occidentali (anche l'Italia) fortemente capitalistiche e progressiste e con sempre più anarchia valoriale. Per lo meno ci distinguiamo, il che potrebbe essere, contrariamente a quanto tu affermi, Paolo, una leva di marketing molto forte: la differenziazione del prodotto/servizio offerto, infatti, fa sì che, se incontra i gusti di un certo segmento di domanda, crei una situazione di monopolio temporaneo su quello stesso segmento. Per questo quel marpione del De Filippi fa ora più spazio alla terza età piuttosto che alle tette sode ed alle cosce belle tornite. Per cui, tu che sei l'addetto stampa potresti creare una certa campagna mediatica che attiri l'attenzione su questo fenomeno gerontofilo passionale per farne una sorta di icona ( e non ficona, bada bene) della passione sportiva senza età, di una Forlì radicata nelle sue passioni, di una generazione che non molla: un esempio da seguire per tutti i giovani della Consolle-Generation!

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